CONSIDERAZIONI

Eccoci alla settimana santa. Come ogni anno arriva, puntuale.

Possiamo aspettarci chiese piene alla Domenica delle Palme e alla Domenica di Pasqua. Le folle ancora accorrono la domenica delle palme e in molte case entra il ramoscello d’ulivo benedetto. Ma la gente di oggi comprende il significato di questo segno così popolare? Forse è inteso come un buon augurio, come un portafortuna che allontana dispiaceri e disgrazie, forse la sopravvivenza di una consuetudine che evoca ricordi infantili.

E il Triduo, come andrà, in termini di partecipazione?

Ogni anno arrivo a Pasqua con un rammarico: non riusciamo a preparare adeguatamente i giovani al Triduo Pasquale; e forse è difficile ormai suscitare l'interesse. Ci abbiamo provato nella Collaborazione Pastorale: sono state fatte 4 serate bibliche con don Antonio Guidolin, grande predicatore e veramente apprezzato. Serate spese bene. Ci ho provato ieri sera, un bellissimo incontro introduttivo alla Settimana Santa. Bellissima poi la veglia diocesana dei giovani a Treviso: eravamo una ventina dalle nostre parrocchie e ci hanno aiutato a comprendere meglio il senso della settimana che andiamo a vivere

Ormai anche nel pensare comune si è operata una riduzione rispetto alla portata degli eventi della Settimana Santa: la Domenica delle Palme è ridotta alla festa dell'ulivo benedetto, il Giovedì Santo alla lavanda dei piedi, Venerdì Santo alla via crucis. Poi c'è la Domenica di Pasqua e la Veglia Pasquale è bypassata. Mentre, allo sguardo credente, i misteri che celebriamo nei singoli giorni sono veramente profondi, sono tanti i significati da ri-scoprire, di una ricchezza infinita, capaci di illuminare il cuore e aprirlo all'incontro con il Risorto.

Dico sempre che il Triduo Pasquale dal Giovedì Santo alla Domenica Pasquale, non sono "tre messe a cui tocca andare", ma una unica celebrazione in tre giorni dell'unico mistero di Cristo crocifisso e risorto...

Ecco perchè ho un rammarico: ci manca una vera e propria educazione ai riti, ci manca la capacità di andare a fondo... e così non riusciamo a gustare in pienezza questa settimana meravigliosa...

MA CONTINUO A SPERARE

Ma continuo a nutrire la speranza che qualche giovane nel segreto del suo cuore sappia osare e, con quella capacità di immaginare le scene che contempleremo, si lasci coinvolgere in prima persona in quello che Gesù ha vissuto e fatto per noi...scegliendo di vivere le celebrazioni del Triduo Pasquale. L'incontro con Gesù risorto è l'unico che sa far sorridere il cuore...per sempre. 

Spero perchè il sentimento profondo che si tratta di giorni speciali sopravvive eccome, in particolare nei volontari, nei collaboratori che, con impegno commovente, si dedicano a preparare con passione le chiese e le liturgie! Che splendidi doni!

Lo spero perchè so che la Pasqua è davvero un dono per tutti e nessuno è escluso dalla salvezza di Gesù. Solo che tanti - semplicemente - non lo sanno: abbiamo la vita eterna, il perdono, vivremo per sempre in Lui, questo ci dice la Pasqua. E la Pasqua diventa allora il criterio, la speranza, il faro per camminare in questo mondo così incerto e a volte buio.

Molto dipende da chi celebra in questi giorni. Ce la metto tutta per prepararmi bene e favorire per quanti servirò nella presidenza dei riti, un autentico incontro con la Pasqua di Gesù. Ma so che tutto dipende da Lui: è Lui il Signore, io sono solo un ministro, peraltro molto limitato.

Come augurio e condivisione, offro il testo dell’omelia che ho tenuto la Domenica delle Palme 2023 per introdurre alla settimana santa. Con un sincero ricordo nella preghiera, pieno di speranza.

Buona settimana santa!

Don Giovanni

DOMENICA DELLE PALME 2023 (Stranamente l'avevo conservata, in genere non lo faccio...)

  1. Entriamo oggi, con la Domenica delle Palme nella settimana santa. “Santa fra tutte, questa settimana consacrata alla celebrazione annuale della Pasqua di Gesù! Grande e santa questa settimana in cui i cristiani fanno solenne memoria del mistero più importante e sempre nuovo da meditare: il Cristo morto e risorto per la nostra salvezza! Santa questa settimana in cui sfocia la Quaresima che abbiamo vissuto nella penitenza e nella conversione!” [Messalino festivo]
  2. Vi entriamo oggi in processione, con le palme e i rami di ulivo in mano, acclamando Gesù, re dell’universo, che ha vinto il peccato e il frutto del peccato cioè la morte. Ecco però, che oltre questa entrata trionfale, si aprono i giorni della passione e morte di Gesù. Perché questo re che acclamiamo e che viene osannato mentre entra in Gerusalemme, verrà messo a morte. Questa celebrazione spero ci aiuti a introdurci al meglio a vivere, nella preghiera e nella meditazione, questi giorni santi.
  3. Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!». Gesù ha appena dichiarato di essere la manifestazione definitiva della bontà del Padre. Il sommo sacerdote si rivolge direttamente alla pancia della folla che lo condanna sbraitando. Che vi pare? La domanda rivolta al sinedrio, come in un film che viene messo un attimo in pausa, sembra far guardare il sommo sacerdote fuori dalla videocamera, rivolgendosi a noi. Che vi pare? La domanda interpella oggi, nel 2023, quanti si dicono cristiani. Non si sfugge. Di fronte a Gesù sono possibili solo due atteggiamenti: indifferenza o amore. Che pare a me di quello che ha detto Gesù? Che pare a me della Pasqua che sta per arrivare? Riconosco il mio salvatore, Signore e giudice in colui che giudico reo di morte?
  4. Che vi pare? Sembra chiedere a chi ha eliminato Dio da ogni orizzonte della propria vita e si chiude nell’indifferenza. Che vi pare? Sembra chiedere a quanti oggi, guardano al dilagare del male nel mondo e nel cuore degli uomini con indifferenza. Che vi pare? Sembra chiedere a chi, mentre si fa il segno della croce manda giovani e anziani a morire al fronte? Che vi pare? Sembra chiedere a quanti in pensieri, parole, opere e omissioni crocifiggono Gesù nel proprio prossimo. Che vi pare? Sembra chiedere a quanti si sono lasciati sedurre dal non – pensiero della post modernità e degli influencer di turno? Che vi pare? Sembra chiedere a quanti ogni domenica vengono a messa, a ricevere quel corpo donato per la loro vita e anche per la vita di quelli che hanno lasciato la fede. Che vi pare? Sembra chiedere a quelli che hanno perso la fede e difendono strenuamente i propri piccoli o grandi campanili, rischiando implicitamente di rendere controtestimonianza. Che vi pare? Sembra chiedere a noi che siamo qui e stiamo iniziando la settimana santa. Che vi pare di questo Gesù? Sarebbe una grande cosa se tornassimo alle nostre case con il desiderio di lasciar risuonare questa domanda nei nostri cuori, il punto di domanda ha la forma del gancio per tirare fuori ciò che abbiamo dentro e di lasciarci coinvolgere dal triduo. Dobbiamo porci questa domanda, mentre contempleremo Gesù tradito, umiliato, sbeffeggiato per amor nostro, mentre lo vediamo terrorizzato di fronte alla morte.
  5. Entriamo allora in questi giorni con impegno e amore. Non sprechiamoli. Avremo tutte le occasioni per pregare bene, per confessarci bene, per vivere il Triduo Pasquale cercando di esserci alle celebrazioni. Chiedo al Signore una grazia: la grazia dell’amore per lui, che a noi totalmente si è offerto e il santo desiderio di stappare alla nostra frenetica quotidianità il tempo e lo spazio che spetta al Signore Dio. Non c’è fede senza amore per Gesù.
  6. Per un cristiano non è nemmeno pensabile che si salti una sola celebrazione del Triduo Pasquale. Dopo aver vissuto con devozione questi giorni alla domanda: che vi pare? Ciascuno possa dire: Sì, Signore, sono io che ti ho consegnato, sono io che ti tradisco con i miei peccati, ma so anche che tu hai perdonato tutto, e che mi ha salvato, a me, distruggendo per sempre i miei peccati e la morte. Il tuo amore per me salvi la mia vita, benedica le mie relazioni, rafforzi la gioia di essere tuo discepolo, ravvivi la certezza che unito a te, un giorno risorgerò, che in te, il male presente nel cuore degli uomini, verrà sradicato per sempre. Tu davvero sei vicino a noi, non saremo mai persi dal tuo amore che ci chiedi di accogliere, non di meritare.

 

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